Parlaci di te….

Ho avuto due grandi maestri, Raffaele Pontecorvo e Adriano De Laurentis, ai quali sono molto riconoscente, per la loro generosità e perché hanno creduto in me.

Cosa ti ha portato all’arte e alla scelta di questa determinata tecnica/ rappresentazione artistica…

Non vivo per la pittura, ma la pittura è stata ed è preziosa compagna di viaggio, così come la poesia, i numeri, i fiori, le pietre. Dipingere è il modo di cristallizzare una emozione o il mezzo per definire un pensiero. Fermare un sogno. I gabbiani per un certo periodo (chi non ha letto il Gabbiano Livingston?), gli ulivi: ho vissuto per anni in una casa in mezzo agli ulivi. Poi la ricerca filosofica, ed ecco il grande Tao fuso alla Croce, la spiritualità elevata al di sopra di etichette e separazioni religiose.

Cosa provi dipingendo e cosa ti spinge a farlo….

E' risaputo che per una donna raggiungere livelli artistici di eccellenza è difficile, ci sono priorità da rispettare: marito, figli, gli "altri". Per cui nei periodi in cui ho potuto lavorare, mi sono concentrata sulla qualità più che sulla quantità.

Che cosa vuoi trasmettere con le tue opere, qual è il tuo messaggio…

Credo che un artista non debba fermarsi ad una formula piacevole e non copiare se stesso. Quando ripeto dei soggetti è solo per raggiungere quella che definisco la "mia perfezione", o la quintessenza di una idea.