Parlaci di te….

Sono prima di tutto un praticante di arti marziali, e questo regola tutta la mia vita, anche la mia vena artistica infatti è molto ispirata all’oriente, in particolare al Giappone. Ho scelto un nome d’arte che mi rappresenti con cui firmo tutte le mie opere, “kumo” 雲 che significa “nuvola”, il motivo è che cerco sempre di mutare in base alle esigenze della vita. Inoltre il significato del kanji che serve a scrivere nuvola vuol dire anche “incontro”, in quanto ritengo che ogni incontro nella vita possa accrescerci.

Cosa ti ha portato all’arte e alla scelta di questa determinata tecnica/ rappresentazione artistica…

Da sempre ho avuto la passione per il disegno e da qualche anno ho cominciato ad appassionarmi all’arte della scultura del legno. Nata un po’ per caso ho poi deciso che era una passione che volevo sviluppare in modo concreto, ho quindi frequentato un corso di un anno presso la scuola di arte e restauro di Torino presso cui mi sono diplomato.

Cosa provi scolpendo e cosa ti spinge a farlo….

Toccando l’opera grezza che sta venendo fuori poco per volta con pazienza, mi sembra di poter lasciare che l’opera fluisca naturalmente sotto lo scalpello. Nel momento in cui penso troppo alla realizzazione capisco che è il momento di fermarmi e riprendere in un momento in cui l’opera fluirà di nuovo in maniera naturale. Solitamente cerco di prendere un pezzo grezzo e di immaginare l’opera al suo interno, invece di scegliere un soggetto e poi cercare un pezzo di legno con cui realizzarlo.

Che cosa vuoi trasmettere con le tue opere, qual è il tuo messaggio…

Voglio sempre poter lasciare libera interpretazione a chi osserva le mie opere, cerco però di dare la mia spiegazione perché dietro ogni pezzo c’è una storia e un motivo per la sua realizzazione.