Qualche mese fa, più precisamente il 25 aprile, ho avuto l'occasione di partecipare ad una interessante iniziativa: il giro dei giardini storici di Torino e ho avuto la gioia di documentare l'evento, usando un metodo molto in voga nei secoli scorsi e cioè il Carnet de voyage. Innanzi tutto, cosa sono i carnet di voyage? Ecco una breve spiegazione per chi non ne avesse mai sentito parlare prima.
Carnet de voyage
Sono taccuini, di origine antica.
Si tratta di illustrare con parole, schizzi, disegni, con matite, colori, inserti di etichette, ritagli di articoli di giornali, collages di biglietti, tutto quanto serve a fissare una idea, una emozione, un ricordo.
Sono diari di viaggio in cui riportare, in modo immediato e duraturo, quanto ha colpito la nostra immaginazione e sensibilità, per cercare di non perdere nel tempo quanto ha risvegliato i nostri sensi.
I carnet de voyage erano usati molto ai primi del 1900, quando l’avventura del viaggio si svolgeva con un ritmo più lento dell’attuale, che permetteva di riportare il racconto dell’esperienza con elementi grafici e parole, in modo da poter rivivere, in un secondo tempo, alla rilettura, quanto vissuto con personali annotazioni.
Uno dei creatori di carnet de voyage più noti al mondo è Stefano Faravelli, di origine torinese, che ha compiuto e illustrato, con parole e disegni, viaggi in tutto il mondo.
Ma torniamo al tour "Torino green alla scoperta dei giardini": di seguito una serie di disegni e impressioni presi in libertà seguendo semplicemente le emozioni e le sensazioni che i luoghi mi ispiravano e alcune informazioni, senza pretesa di rigore scientifico o guida turistica, ma lasciandomi portare dal momento.
Giardino Cavour
- Periodo post Napoleonico
- Borgo Nuovo - nuova zona fuori dal bastione e dalle mura, avvallamenti e collinette seguono l'andamento del Bastione alto.
- Nuova borghesia post Napoleonica zona poi ampiamente popolata
- Anni 20 del 1800
- Giardino all'inglese, zone rocciose, romantico '800, natura imbrigliata in architetture fintamente spontanee.
- Tre aiuole - riferimento al periodo risorgimentale come certi monumenti a Carlo di Robilant.
- Busto al Mahatma Gandhi (unico)
- Giardini dei "ripari" - bastioni: dietro hanno abitato Mario Soldati e Fred Buscaglione.
- Dietro chiesa a rito Bizantino, ma di struttura barocca.
Giardini Balbo - aiuola
- Questi nascono come giardini chiusi, recintati, con 4 accessi sopraelevati.
- Cesare e Prospero Balbo, convinsero Carlo Felice a finanziare il trasporto della Collezione Drovetti per costituire, poi, il Museo Egizio.
- Giochi d'acqua
- Risorgimento
- Daniele Mann circondato da scuola Tommaseo, antico ospedale San Giovanni 1780 Collegio San Giuseppe
- Si veniva ad affittare le macchine, costava 50 lire.
- Case "a condominio" - per la prima volta si adotta questo sistema abitativo, si mescolano tutti gli strati sociali, nuovo modo di vivere.
- C'era il teatro Balbo, completamente distrutto dalle bombe.
Piazza Valdo Fusi
- Parte seicentesca dell'ospedale
- Camera di commercio
- Casetta del Canada
- Museo di Scienze naturali (chiuso)
Via Carlo Alberto
- Dimore principesche in cui venivano già previsti i giardini alla francese (elimina gli impedimenti architettonici e inserisce Giochi d'acqua)
Palazzo dal Pozzo della Cisterna
- Maria Vittoria andò sposa al duca Amedeo
- Questi giardino nasce nel '600 unito al Palazzo dal Pozzo della Cisterna.
- Struttura con vasca centrale che fa da perno, attorno al quale si sviluppa il progetto all'Inglese.
Palazzo Birago di Borgaro al 16 di Via Carlo Alberto
- Bel portone e atrio prestigioso (da visitare)
Palazzo Campana al 10 di via Carlo Alberto
- Sede dell’università delle Scienze
Piazza Carlo Alberto – 1600
- C’era un giardino ampio che partiva dall’interno del palazzo Carignano del Guarini e arrivava fino all’attuale sede della Biblioteca Nazionale. Una volta scuderie che potevano contenere centinaia di cavalli.
- Negli scavi per la metropolitana, hanno ritrovato la base della fontana centrale.
- Poi Collegio delle Province, ora Biblioteca Nazionale.
- Bombardato e distrutto dietro, ora dietro edificio del 1973. Resta solo la facciata.
Galleria Subalpina
- dal 1973/75
- Aiuole verdi recenti
- I° idea di “centro commerciale”
Giardini Reali
- Giardini creati per volere di Carlo Emanuele II – parte più antica
- Poi giardino firmato da André Le Notre, ma probabilmente ha solo firmato il progetto ideato da altri. Era anche molto anziano.
Fontana del Martinez
- Giardini alti (privati, attinenti al palazzo)
- Giardini pubblici municipali
- Area museale
- Passaggio verso la Dora che unisca l’area produttiva industrializzata con il centro storico.
- Garittone di S. Maurizio
- Bastion Verde, Carlo Emanuele I all’interno fa costruire un “nido d’amore” nella natura. Lei giovanissima, 14 anni, ma dopo 8-9 mesi muore, Francesca d’Orleans.
Monumento al carabiniere
- Altamente celebrativo, nel basamento episodi vari della vita dei carabinieri, architetto scultore Rubino Edoardo.
- Giardino inferiore, verso il garittone del Bastion Verde, un serraglio voluto da Vittorio Emanuele II. Prestigioso per la città.
Piazza Castello
- 1402 Casaforte degli Acaja
- 1416 terminata la parte verso il Po
- sotto… un giardino
- Giardino degli Acaja
- Diventa residenza Ducale anno 1568
- Palazzo Richelmy, barocco, davanti al Duomo, sostituito adesso dal “Palazzaccio”.
Aiuola Secondo Pia (il fotografo della Sindone)
- Attorno alle porte palatine area degli scavi archeologici
- Rifacimento del 2006
- Area verde che ha riqualificato la parte archeologica.
- Creata una collinetta.
- Tessiture del muro nella parte interna, con fila di mattoni alternati ad “opus incertum” con malta.
- Da qui partiva il Cardo della cittadina romana.
Duomo di Torino