Anni fa mi sono imbattuta, per caso, in una foto che ha acceso subito il mio interesse e ne ho tratto un acquerello.
Alcune settimane fa, vengo a sapere che il 20 giugno 2021, si organizza un viaggio all’ EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO in provincia di Varese sul lago Maggiore; riconosco la località straordinaria che ha ispirato la mia opera e subito aderisco all’iniziativa.
E’ stata una visita affrontata con commozione! Mi sono riempita gli occhi di visioni magiche, di sogno!
Discendo in velocità duecento scalini, ansiosa di godere dello spettacolo che mi si prepara…. Ed eccolo, questo gioiello architettonico, che mi entra con violenza nel cuore. Aggrappata alla roccia, a strapiombo sulle acque del lago Maggiore, una serie di edifici monastici con aperture ad arco, colore delle pareti che imitano le sfumature del Sasso, e quasi si fondono con l’aspra natura circostante!
Mi fermo, folgorata, poi avanzo lentamente, incurante dei turisti che si agitano intorno a me!
Entro nel sacello e la commozione mi blocca! Luci tenui illuminano il presbiterio, adorno interamente di antichi affreschi. Una musica sacra si diffonde intorno, ti invita alla preghiera e aumenta la suggestione del luogo.
Avanzo e scopro che le pareti sorgono direttamente dalla nuda roccia, che fa parte integrante della costruzione rude e forte insieme.
C’è un sarcofago che mostra, nell’oscurità, la salma imbalsamata dell’antico Beato Alberto, che fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d’Egitto e qui si fermò a condurre vita da eremita.
Ma si tramanda anche un miracolo detto dei “SASSI TRABALLANTI” che, a inizio Settecento, precipitarono sulla Chiesa, senza causare danni e rimanendo inglobati nella volta di una cappella per quasi due secoli!
Col cuore e con l’anima nutriti di questo spettacolo straordinario, torno all’aperto e, quasi un pellegrinaggio, affronto, rivivendo la magica esperienza, i duecento scalini, risalendo, lentamente, la china del monte.